I disturbi specifici dell’apprendimento
I disturbi specifici dell'apprendimento
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi del neuro-sviluppo che coinvolgono la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente; si manifestano nel corso dei primi due o tre anni della scuola primaria, quando il bambino si cimenta con i primi compiti, in particolare con l’apprendimento della lettura, della scrittura e delle competenze matematiche. Vengono definiti “disturbi” perché non dipendono da scarso studio o esercizio ma piuttosto dall’impossibilità nel consolidamento di alcuni apprendimenti. Se, ad esempio, un bambino non riesce a memorizzare le tabelline, non è esercitandosi di più che riuscirà in questo intento.
I DSA si caratterizzano per una difficoltà cronica nell’automatizzare alcune abilità; dunque, lo stesso bambino che non riesce a imparare le tabelline, anche da adulto avrà bisogno di pensare a lungo per ricordare un risultato della tavola pitagorica. Ciò non significa che non si possa migliorare in alcuni apprendimenti e riuscire a sviluppare abilità scolastiche, accademiche o professionali di un certo livello. Allo stesso tempo, però, alcune caratteristiche dei DSA possono rimanere inalterate nel corso di tutta la vita.
Poniamo attenzione a due parole chiave per comprenderne al meglio il significato: specifici ed evolutivi
Sono specifici perché riguardano esclusivamente alcuni processi di apprendimento, cioè automatismi che non si sviluppano durante il percorso scolastico come la lettura precisa e fluente, la capacità di scrivere senza errori, con grafia regolare e decifrabile e usando lo spazio in modo adeguato, di elaborare i numeri e calcolare
Evolutivi: il disturbo dell’apprendimento si manifesta in età evolutiva, quando emerge la difficoltà del bambino a sviluppare una capacità che per gli altri invece diventa progressivamente un automatismo, ed è modificabile con interventi specifici.
Importante sottolineare che i DSA non sono una malattia in quanto non sono dovuti ad un danno organico, ma un diverso neuro funzionamento del cervello, che non impedisce la realizzazione della specifica abilità (lettura, scrittura, numerazione o altro) ma necessita di tempi più lunghi e carichi maggiori di attenzione; una persona con DSA ha intelligenza e capacità cognitive adeguate alla sua età: può però apprendere con difficoltà e a ritmo più lento rispetto ai suoi coetanei perché fatica e disperde energie a causa delle sue caratteristiche individuali di apprendimento che la didattica in quel momento non asseconda.
Questo diverso neuro funzionamento è innato e non è transitorio: accompagna l’individuo per tutta la vita.
Quindi non si “guarisce” dai Disturbi Specifici dell’Apprendimento ma le difficoltà che li accompagnano possono essere compensate con il tempo e con una buona attività di potenziamento/riabilitativa.
I DSA sono classificati in base alla difficoltà specifica che comportano. Si dividono in:
Dislessia – disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo;
Disortografia – disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica;
Disgrafia– disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura;
Discalculia – disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.
La legge che riconosce l’esistenza, e che quindi tutela coloro che hanno un disturbo specifico dell’apprendimento è la legge 170 del 2010. Questa legge riconosce l’esistenza di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia come DSA e definisce quali strumenti sono necessari per aiutare i bambini che ne soffrono ad avere una esperienza scolastica soddisfacente e positiva. La legge 170/2010 definisce infatti norme che favoriscano l’esperienza scolastica di chi presenta un disturbo specifico dell’apprendimento attraverso particolari ausili e facilitazioni.
In particolare, la legge prevede alcune misure dispensative e compensative per facilitare nei bambini con DSA l’apprendimento scolastico. Le misure dispensative riguardano attività che risultano particolarmente difficili da sostenere per un bambino con un disturbo specifico dell’apprendimento e che sono ritenute non indispensabili per un corretto apprendimento.
Le misure compensative sono invece misure volte a favorire l’apprendimento attraverso strategie educative non-standard.
Gli strumenti compensativi per i DSA sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria, tipica del disturbo. Si distinguono in
- “specifici”: strumenti che supportano in modo diretto l’abilità deficitaria (lettura/ortografia/grafia/numero/calcolo), come, per esempio, la sintesi vocale, la calcolatrice, la videoscrittura con correttore ortografico, ecc.
- “non specifici” o “funzionali”: strumenti che supportano aspetti deficitari di abilità “trasversali” quali memoria, attenzione, ecc. Tali strumenti sono, per esempio, la tavola pitagorica, le tabelle dei verbi, delle formule matematiche, della sequenza dei giorni/mesi.
Le misure dispensative sono particolari interventi didattici che permettono agli alunni con DSA di non svolgere alcuni compiti o di esserne parzialmente esentati (lettura ad alta voce in classe, studio mnemonico delle tabelline, valutazione degli errori ortografici, ecc.).
Riconoscere, diagnosticare, pianificare e usare interventi efficaci significa creare interventi personalizzati e adeguati alle caratteristiche individuali dello studente e al percorso di studi, che favoriscano e garantiscano l’apprendimento. L’obiettivo è rendere lo studente autonomo o il più autonomo possibile, con tutte le ricadute positive in termini di successo scolastico ma anche di autostima e gratificazione nella sfera personale.
Nei prossimi articoli in dettaglio porremo attenzione ad ogni singolo disturbo, con attenzione a fattori di rischio e soprattutto suggerimenti pratici.
A cura della Dott.ssa Mara Gazzi
Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Bibliografia:
- Cornoldi, C. (a cura di) (2007), Difficoltà e Disturbi dell’Apprendimento, Il Mulino, Bologna
- Cornoldi, C. (1999), Le difficoltà di apprendimento a scuola, Il Mulino, Bologna
- Cornoldi, C. (2017) Le difficoltà di apprendimento a scuola. Far fatica a leggere, a scrivere e a capire la matematica, Il Mulino, Bologna
- https://www.miur.gov.it/