Ricerca per:

Il nostro studio

Servizi

Ci occupiamo di valutazione, riabilitazione e consulenza nell'ambito di tutti i disturbi nel neurosviluppo.

Equipe di professionisti

Siamo un'equipe multiprofessionale che si occupa di te e del tuo benessere psicofisico.

Formazione

Organizziamo corsi di formazione per genitori, insegnanti e professionisti del mondo dell'educazione.

I nostri articoli
MIO FIGLIO VA MALE A SCUOLA E LE MAESTRE MI HANNO CONSIGLIATO UNA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI…MA DI COSA SI TRATTA?

MIO FIGLIO VA MALE A SCUOLA E LE MAESTRE MI HANNO CONSIGLIATO UNA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI…MA DI COSA SI TRATTA?

Spesso accade che, nei primi anni della scuola primaria, le maestre segnalino alcune difficoltà di acquisizione dei processi legati alla lettura, alla scrittura o al calcolo. Di conseguenza, consigliano alla famiglia di effettuare una valutazione per appurare la presenza o meno di difficoltà oggettive, per poi iniziare un percorso di potenziamento mirato e la conseguente attivazione, nel contesto scolastico, delle normative atte a tutelare gli alunni con “bisogni speciali”. 

Quando, però, incontriamo voi genitori spesso ci riportate dubbi e perplessità… Eccoci qui per chiarirli una volta per tutte!

Una valutazione degli apprendimenti completa deve approfondire ognuna delle aree, indipendentemente dal fatto che la difficoltà segnalata sia specifica solo di una. Senza andare troppo nello specifico con terminologie noiose, nomi e sigle assurde, vi spiego con molta semplicità cosa andiamo ad indagare:

  • LETTURA: si parte con una classica lettura di brano ad alta voce, in cui si segnano gli eventuali errori commessi dal bambino e la velocità impiegata, per poi eventualmente approfondire attraverso la lettura di parole isolate o di parole completamente inventate, per verificare la corrispondenza tra il grafema scritto e il fonema pronunciato;
  • COMPRENSIONE: strettamente legata alla competenza di lettura, si va ad indagare quanto ciò che viene letto viene anche compreso, attraverso la lettura di un brano con le relative domande a scelta multipla a cui rispondere; questa abilità si indaga anche in modalità da ascolto, dove la lettura viene in realtà effettuata dal professionista;
  • SCRITTURA: quest’area viene indagata sia dal punto di vista ortografico, con le classiche prove di dettato, ma anche dal punto di vista della produzione scritta di un testo spontaneo; inoltre, si dedica attenzione anche al gesto grafo-motorio, per indagare la fluidità o meno nell’uso dei vari allografi (stampato e corsivo);

CALCOLO: l’area della matematica viene indagata attraverso batterie che analizzano le competenze del calcolo scritto e del calcolo a mente, oltre a prove di ragionamento logico che indagano la capacità di lavorare con materiale numerico e di saper cogliere adeguatamente il senso del numero; da non dimenticare anche l’abilità di problem-solving nella fase di risoluzione dei problemi aritmetici.

In linea di massima, queste sono le prove standard che proponiamo, ovviamente somministrate sulla base della classe frequentata dal bambino, per cui vanno ad approfondire esclusivamente quelle competenze che dovrebbero essere state acquisite in base alla programmazione scolastica. Ciò che si richiede allo studente è di svolgere i test nel miglior modo, tenendo conto che alcuni di questi prevedono anche un limite di tempo entro cui svolgerli. A noi, però, interessa vedere fino a che punto è in grado di svolgere in autonomia le prove, per comprendere dove può essere mancata l’automatizzazione di quel preciso processo. 

Successivamente alla correzione ed alla stesura della relazione, si illustrano ai genitori le prove e i risultati e si opta per un eventuale percorso di potenziamento personalizzato, oltre a prendere contatti con le insegnanti per un lavoro di squadra. Perché ricordiamoci… INSIEME SI PUÒ!

Dott.ssa Chiara Zaghini 

Psicologa dell’Età Evolutiva

Conosciamo il disturbo del calcolo!

Conosciamo il disturbo del calcolo!

Bentornato caro lettore,

sono la Dott.ssa Giorgia Ghiraldini e oggi affrontiamo insieme la “discalculia evolutiva”. Se sei qui forse è perché ne hai già sentito parlare o magari sei solo curioso di scoprire di cosa si tratta ma in qualunque caso… partiamo!

La discalculia evolutiva o disturbo specifico del calcolo è un disturbo specifico dell’acquisizione e/o dell’apprendimento del calcolo, degli aspetti relativi al numero e alla quantità.

Tale disturbo è caratterizzato da due differenti profili:

  • Deficit nelle componenti di cognizione numerica basale:
    • Subitizing;
    • Quantificazione;
    • Comparazione;
    • Seriazione;
    • Strategie di calcolo a mente;
  • Debolezza nelle procedure esecutive e nel calcolo.

Non solo. Può essere caratterizzata da eventuali fragilità nelle aree definite di “dominio generale” oppure nelle aree denominate di “dominio specifico”. Tra le componenti di dominio generale troviamo ad esempio le funzioni esecutive, memoria, attenzione mentre tra le componenti di dominio specifico troviamo il confronto di numeri, i fatti aritmetici, calcolo mentale, calcolo scritto, e tutto ciò che riguarda specificatamente le abilità logico-matematiche in senso stretto.

Possibili campanelli d’allarme

  • Scarse abilità nel calcolo;
  • Difficoltà nel conteggio;
  • Difficoltà nelle rappresentazioni di quantità simboliche.

Come si arriva alla diagnosi?

La diagnosi avviene tramite la somministrazione di prove standardizzate le quali vanno a valutare:

  • Abilità lessicali;
  • Processi semantici;
  • Abilità pre-sintattiche;
  • Abilità visuo-spaziali;
  • Strategie di conteggio;
  • Padronanza e fluidità con le combinazioni numeriche.

Quando si può fare diagnosi?

La diagnosi di discalculia evolutiva può avvenire a partire dalla fine della classe terza della scuola primaria. Ciò non toglie la possibilità di osservare i comportamenti del bambino relativamente alle abilità logico-matematiche nelle classi precedenti e durante l’età prescolare, attraverso la valutazione dei prerequisiti degli apprendimenti.

Non abbiate timore di chiedere aiuto nel momento in cui notate fragilità di questo tipo nei vostri bambini. Avere una diagnosi permette un maggior benessere nella vita del bambino e permette lui di affrontare la propria vita grazie all’utilizzo di strategie e strumenti funzionali alle proprie caratteristiche.

Dott.ssa Ghiraldini Giorgia

Pedagogista

Bibliografia:

  • Cornlodi C., I disturbi dell’apprendimento, Il mulino, 2023, Bologna;
  • Vio C., Lo Presti G, Tressoldi P.E., Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento, Erickson, 2022, Trento.