DISPRASSIA VERBALE EVOLUTIVA (DVE): COS’E’ E COME SI MANIFESTA

DISPRASSIA VERBALE EVOLUTIVA (DVE): COS’E’ E COME SI MANIFESTA

“Talvolta apre la bocca per parlare, ma poi sembra che si sia dimenticato quello che stava per dire”.

“Non sa cosa fare con la lingua quando parla.”

“Vedo che guarda la mia bocca da vicino, e cerca di muovere la bocca in modi divertenti per copiare il mio, ma non può.”

Molti genitori descrivono queste situazioni quando il loro bimbo/a presenta disprassia verbale. 

Prima di definire il termine Disprassia verbale è utile fare una premessa: Il linguaggio è un sistema nel quale da un numero finito di suoni si può ottenere un ampio vocabolario di parole. Nello sviluppo tipico, si assiste a un progressivo passaggio di emissione di vocalizzi, lallazione e infine prime parole. Questo grande sistema necessita di prerequisiti: il bambino deve riuscir a muovere la lingua e le labbra per poter emettere i suoni e quindi a programmarli e controllarli.

In caso di Disprassia verbale la capacità di produrre sequenzialmente suoni e sillabe è molto compromessa. Nello specifico, per Disprassia verbale evolutiva (DVE) si intende un disturbo centrale della programmazione dei movimenti necessari alla produzione di suoni, parole e della loro organizzazione sequenziale.

Quali sono i segnali da osservare nel proprio bambino?

  • . nel primo anno di vita sono bambini molto silenziosi: la lallazione è assente o scarsa;
  • . producono pochissimi suoni;
  • . possibili difficoltà di alimentazione;
  • . ritardo nella comparsa delle prime parole;
  • . repertorio ristretto nella produzione di vocali e consonanti.

Quando il bambino con disprassia verbale inizia a parlare potremmo osservare:

  • . le parole sono poco comprensibili;
  • . la stessa parola può essere prodotta in modi diversi; 
  • . fatica a ripetere sillabe e parole
  • . il suo eloquio è molto veloce, o sposta l’accento sulle parole;
  • . potrebbe saper dire un suono isolato, ma ha difficoltà a mettere più suoni in sequenza;
  • . fa fatica a mandare baci, fare le pernacchie, gonfiare le guance, produce molta saliva;
  • . fa diversi tentativi per riuscire ad articolare un fonema;
  • . possono presentare ipersensibilità sensoriale, visiva e tattile.

Chi fa diagnosi?

È molto importante effettuare una diagnosi precoce per evitare che le difficoltà di produzione abbiano ricadute sul pensiero verbale e sugli apprendimenti. 

Il pediatra è una figura importante nel monitoraggio dello sviluppo del bambino e può individuare possibili indicatori di rischio.

La diagnosi viene effettuata dal Neuropsichiatra Infantile che insieme al logopedista e terapista delle neuropsicomotricità stabiliscono il profilo funzionale del bambino. 

In seguito alla diagnosi, sia avvia un trattamento logopedico per migliorare il controllo motorio della produzione verbale. Il logopedista stilerà un intervento appropriato con sedute frequenti in cui anche i genitori sono parte attiva dell’intervento stesso.

 

Hai dubbi che il tuo bimbo possa presentare questo tipo di disturbo? Puoi contattarmi per una consulenza. 

Dott.ssa Gabriella Laurino