CAPIRE IL BINGE EATING: UNA GUIDA SEMPLICE PER TUTTI
CAPIRE IL BINGE EATING: UNA GUIDA SEMPLICE PER TUTTI
Il Binge Eating Disorder (BED), noto anche come disturbo da alimentazione incontrollata, è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di assunzione eccessiva di cibo in un breve lasso di tempo, spesso accompagnati da sensazioni di perdita di controllo.
Questo problema va oltre il semplice eccesso alimentare occasionale, trasformandosi in una condizione che può avere gravi implicazioni sulla salute fisica e mentale delle persone coinvolte. In questo articolo, esploreremo insieme che cosa significa soffrire di Binge Eating Disorder, i sintomi che lo contraddistinguono e accennerò brevemente al trattamento possibile.
Ti capita mai di mangiare una grossa quantità di cibo in un breve lasso di tempo e poi di sentirti in colpa o di provare vergogna? Questo articolo potrebbe fare al caso tuo!
Questi episodi infatti possono essere definiti abbuffate: l’abbuffata nello specifico in ambito alimentare viene definita come un episodio di alimentazione eccessiva, incontrollata a cui segue un disagio significativo in cui l’individuo sperimenta un senso di perdita di controllo. Questo problema può avere un impatto significativo non solo sulla salute fisica ma, anche, emotiva e sociale. Vi possono essere infatti conseguenze a livello fisico come ad esempio l’obesità, conseguenze emotive dettate da emozioni negative e bassa autostima ed infine conseguenze sociali come difficoltà relazionali sino ad arrivare a vere e proprie forme di isolamento.
Sintomi e caratteristiche del disturbo:
Come riconoscere che siamo in fase di abbuffata? Ecco di seguito alcuni segnali utili per poterla riconoscere:
– Sensazione di perdita di controllo. Questa si presenta ad esempio quando si mangia oltre il punto si sazietà e ci si sente incapace di fermarsi
– Velocità nell’assunzione di cibo. Ciò capita quando vengono assunte grandi quantità di cibo in un breve lasso di tempo, molto più di quanto la maggior parte delle persone farebbe in circostanze simili. Inoltre capita che il cibo non venga assaporato appieno.
– Consumo di grandi quantità di cibo senza un’effettiva fame. Capita di mangiare molto abbondantemente senza essere affamati.
-Sensazione di emozioni spiacevoli e di disagio fisico. Le persone dopo essersi abbuffate provano spesso emozioni negative verso se stessi come, vergogna, senso di colpa e disgusto. Il disagio è inoltre percepito anche fisicamente con conseguente senso di pesantezza e nausea.
Possiamo distinguere l’abbuffata ulteriormente in:
Abbuffata oggettiva ossia una vera abbuffata come descritto nelle righe precedenti
Abbuffata soggettiva ossia un’abbuffata dove la quantità di cibo ingerita non è oggettivamente eccessiva
La terapia per il disturbo
Per questo disturbo appartenente alla più vasta categoria dei disturbi del comportamento alimentare, è sicuramente necessario per la terapia e l’intervento un approccio di tipo multidisciplinare che coinvolga quindi più figure professionali. Le figure coinvolte saranno non solo lo psicoterapeuta per il percorso individuale, ma anche altre figure fondamentali come il nutrizionista e, in caso di necessità, anche lo psichiatra per affiancare una terapia farmaceutica. Spesso la famiglia può essere un alleato importante per il superamento del disturbo, un punto di riferimento importante all’interno del percorso per supportare il paziente ed aiutarlo a mettere in atto le strategie adeguate.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale nello specifico può fornire un approccio strutturato e mirato al trattamento del binge eating, aiutando i pazienti a identificare e affrontare i fattori emotivi, cognitivi e comportamentali alla base del disturbo alimentare. Il percorso si concentra sull’identificazione e sulla modifica dei pensieri distorti legati all’alimentazione, all’immagine corporea e alle emozioni negative.
Il processo terapeutico inizia insieme al paziente con una valutazione iniziale in cui si va a comprendere la storia personale, gli schemi alimentari, le credenze distorte e le emozioni coinvolte nel BED. Questa fase aiuta a personalizzare il trattamento e a identificare i fattori scatenanti specifici. Successivamente si collabora col paziente per aumentare la consapevolezza dei comportamenti alimentari disfunzionali messi in atto. Il terapeuta fornisce informazioni sulle caratteristiche del disturbo, sul ciclo binge-eating e sui rischi per la salute associati. Si prosegue con il riconoscimento di pensieri negativi legati all’alimentazione. Questo passo è fondamentale per interrompere il ciclo negativo e sviluppare nuove prospettive. Di fondamentale importanza sarà poi la gestione delle emozioni disfunzionali vissute dalla persona, si insegneranno nuove strategie di regolazione emotiva alternative all’abbuffata. Si aiuterà anche a modificare i comportamenti alimentari stabilendo insieme al paziente nuove abitudini alimentari più sane e sostenibili. L’obiettivo è sviluppare una relazione equilibrata con il cibo.
Sono Alessia Lazzaretto, psicologa e psicoterapeuta presso Studio Progetto Vita. Se hai dubbi ed hai bisogno di supporto per gestire questa tipologia di problematiche non esitare a contattarmi.
Dott.ssa Alessia Lazzaretto
Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Riferimenti bibliografici:
- American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition. Arlington, VA, American Psychiatric Association.
- Christopher G. Fairburn. La terapia cognitivo-comportamentale dei disturbi dell’alimentazione.
- Christopher G. Fairburn. Vincere le abbuffate. Come superare il disturbo da binge eating.