Quali sono i prerequisiti del linguaggio?

Quali sono i prerequisiti del linguaggio?

Cosa serve al tuo bimbo/a per riuscire a sviluppare il linguaggio?
Come riescono a capire cosa stiamo chiedendo loro?
Come gestiscono la parte della socializzazione attraverso la comunicazione?
Come imparano più lingue?
Come iniziano ad articolare dei suoni per poi creare delle parole?

“La comunicazione comincia nella prima infanzia, molto prima che il bambino sia capace di pronunciare le sue prime parole” (Bortolini e Basso, 2017)

L’acquisizione del linguaggio è un processo che parte da lontano, un percorso che prevede lo sviluppo di piccole abilità non verbali ma comunicative che il bambino sviluppa nel corso del primo anno di vita. Tali abilità sono definite con il termine “prerequisiti” e attraverso la loro stimolazione il linguaggio comincia a fiorire.

Per un genitore, conoscere, osservare e stimolare tali competenze è di fondamentale importanza per favorire lo sviluppo del linguaggio del proprio bimbo/a o per riconoscere eventualmente un ritardo nella sua acquisizione. 

Vediamo nello specifico quali sono i prerequisiti comunicativi più importanti:

  • Contatto oculare: Intorno ai 3 mesi di vita il bambino sviluppa la capacità di agganciare lo sguardo e di mantenere il contatto visivo durante l’interazione. Tale abilità, favorisce la comprensione delle espressioni facciali e l’osservazione dei movimenti della bocca utili poi, successivamente, per l’articolazione delle parole;
  • Intenzionalità comunicativa: presente nei primi mesi di vita, ma si stabilizza intorno ai 9-10 mesi.  Rappresenta il desiderio di voler comunicare, inizialmente con i gesti e poi con le parole. 
  • Attenzione congiunta compare intorno ai 10 mesi e indica la capacità del bambino di condividere, attraverso gesti e sguardi, l’attenzione su un oggetto esterno con il proprio interlocutore (mamma-oggetto- bambino)
  • Alternanza del turno: la comunicazione perché sia efficace, si compone di più turni: “ora tocca a te e io ascolto, ora tocca a me e tu ascolti”. Tale abilità è già presente intorno ai 3 mesi di vita durante le “protoconversazioni” con il genitore (es. scambio alternato di vocalizzi);
  • Uso di gesti comunicativo: l’uso dei gesti serve al bambino per comunicare prima che sappia utilizzare le parole; difatti viene definita “comunicazione prelinguistica”. Attraverso questi elementi il bambino “chiede” e “racconta”;
  • Gesto dell’indicare (pointing): compare verso gli 8-9 mesi, inizialmente ha scopo richiestiivo, successivamente viene usato per mostrare, condividere un oggetto, catturando l’attenzione dell’interlocutore; 
  • Imitazione: capacità alla base dello sviluppo del linguaggio. Il bambino impara a imitare le espressioni facciali e i movimenti delle labbra di chi gli parla;
  • Gioco simbolico: il gioco del “saper far finta”, compare verso i 12-18 mesi. È di fondamentale importanza per favorire lo sviluppo del linguaggio e permette di fare esperienza. Il bambino impara a dare un significato simbolico ad un oggetto e interpreta a suo piacimento, una storia. Ripete gesti e azioni conosciuti “prende in mano un cucchiaio e per finta mangia, chiude gli occhi e per finta dorme…”, trasforma gli oggetti facendoli diventare ciò che gli serve per il suo gioco. 

Dott.ssa Gabriella Lurino

Logopedista