TERAPISTA DELLA NEURO E PSICO…CHE?
TERAPISTA DELLA NEURO E PSICO…CHE?
Chi è il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE) è un professionista sanitario che opera nel campo della riabilitazione e svolge attività di abilitazione, di riabilitazione e di prevenzione rivolte alle disabilità in età evolutiva, ovvero nella fascia di età 0 – 18 anni.
- Valutazione: attraverso l’osservazione del comportamento e del gioco spontaneo e somministrando test standardizzati, è possibili identificare la presenza di difficoltà nello sviluppo.
- Riabilitazione: dopo il risultato della valutazione, è possibile impostare un progetto riabilitativo con gli obiettivi di lavoro e le relative strategie.
- Prevenzione: “prevenire è meglio che curare”, attraverso progetti di psicomotricità educativa di gruppo, svolti nelle scuole o privatamente, è possibile osservare lo sviluppo dei bambini e identificare eventuali difficoltà per prevenire che si strutturino dei disturbi successivamente.
Il TNPEE per poter esercitare la sua professione deve possedere la laurea universitaria triennale abilitante e lavora in un’equipe, collaborando con altre figure professionali per poter rendere più globale la presa in carico del bambino e della famiglia.
Il trattamento è rivolto a bambini con disturbi del neurosviluppo ed ha lo scopo di favorire lo sviluppo armonico delle potenzialità del bambino, dandogli gli strumenti per affrontare le sfide che si trova davanti.
Attraverso strategie di approccio globale incentrate sul gioco, il TNPEE favorisce il recupero delle tappe di sviluppo del “piccolo paziente”, favorendo il suo graduale passaggio da esperienze di movimento, manipolazione e sperimentazione corporea, alla costruzione di competenze emotive, relazionali e cognitive, nel pieno rispetto della personalità individuale. Il percorso si svolge all’interno di una stanza dove si costruisce il setting neuropsicomotorio: la stanza viene suddivisa in aree in cui il gioco si differenzia e in cui il bambino e il TNPEE possono costruire la loro relazione terapeutica.
Ma perché il gioco?
Il gioco è una cosa seria (Jean Paul). Il gioco è l’attività principale del bambino, è il suo “lavoro”, attraverso cui apprende, sviluppa competenze, conosce il proprio corpo e si mette in relazione con i coetanei e gli adulti. Attraverso il gioco, inoltre, il bambino porta alla luce i propri vissuti, i propri desideri e le proprie difficoltà e insicurezza: per questo motivo è un’attività molto importante.
Prestiamo attenzione quindi a come i bambini giocano, da soli, tra di loro e insieme a noi, osserviamoli, meravigliamoci e facciamo coinvolgere nel loro mondo, per far si che se ci sono delle difficoltà, sia più facile intervenire.
Dott.ssa Ilaria Dissette
Bibliografia:
Decreto Ministeriale 5/1997;
- Berti E., Comunello F., Savini P., “Il contratto terapeutico in terapia psicomotoria. Dall’osservazione al progetto”, Edizioni junior, 2001, Parma, Italia