PARENT TRAINING: DAL PROBLEMA AL CAMBIAMENTO
PARENT TRAINING: DAL PROBLEMA AL CAMBIAMENTO
Ritorniamo a parlare dei disturbi comportamentali. Un trattamento autoregolativo rivolto al bambino molto spesso non funziona al 100% in quanto i risultati restano limitati per mancanza di generalizzazione a tutti i contesti di vita, in primis a casa. Inoltre, le particolari modalità di funzionamento delle famiglie non favoriscono la remissione dei sintomi del disturbo. Ma cosa ritroviamo, quindi, nei genitori e nel contesto domiciliare?
- Clima familiare teso
- Elevata conflittualità tra i membri
- Scarso controllo delle regole
- Limitate abilità di problem solving
- Scambi relazionali basati su coercizione ed ostilità
- Eccessiva lassità VS eccessiva rigidità
- Iper-reattività con soglie minime di pazienza
- Iper-focalizzazione sui comportamenti disturbanti
- Impulsività e difficile controllo della rabbia
Parliamo, quindi, di Parent Training e comprendiamolo più da vicino attraverso alcune semplici domande.
A chi è rivolto?
Come avrete sicuramente già intuito, stiamo parlando di un percorso rivolto esclusivamente a voi genitori. Il target di intervento è l’area dei disturbi comportamentali, quindi i vostri figli potrebbero rientrare nei quadri diagnostici di ADHD, DOP (Disturbo Oppositivo-Provocatorio), oppure manifestare semplicemente disregolazione comportamentale. È un percorso in cui si richiede la presenza di entrambi i genitori e che viene svolto in piccolo gruppo, con un conduttore esperto che propone gli argomenti e favorisce la discussione tra i membri. Partecipare a coppie favorisce senso di gruppo, non sentendosi soli nell’affrontare questa dura battaglia; inoltre, emerge complicità grazie all’aiuto reciproco che voi genitori saprete fornirvi a vicenda.
Quanto dura?
Tendenzialmente il Parent Training viene proposto in un numero di incontri variabile tra 8/10, della durata di circa 90 min ciascuno, con cadenza bisettimanale.
Quali sono gli obiettivi?
- Favorire la modifica di pensieri ed atteggiamenti non positivi al cambiamento (es. “lo fa apposta”, “vuole solo attirare l’attenzione”, “qualsiasi cosa faccia, non serve a niente”, “è tutta colpa mia”)
- Fornire gli strumenti per la gestione delle problematiche cognitive e comportamentali del bambino
- Creare un quadro equilibrato delle potenzialità e delle difficoltà del bambino (punti di forza e punti di debolezza)
- Aiutare il genitore a porsi come modello nella soluzione dei problemi
- Favorire il passaggio dal rinforzo negativo dei comportamenti inappropriati al prestare attenzione e fornire gratificazioni di fronte a quelli positivi e desiderati
- Analizzare i problemi del figlio per ricercarne, in maniera attiva, la soluzione
Quali saranno i risultati?
I genitori, al termine del percorso, diventeranno più riflessivi, coerenti ed organizzati e a loro volta sapranno crescere figli più autonomi nel trovare modalità alternative di pensiero e di comportamento. Studi di efficacia post-trattamento dimostrano la diminuzione dei sintomi di disregolazione, specialmente quando viene combinato al training autoregolativo seguito dal bambino stesso. Infine, cosa importantissima da non sottovalutare, si ottiene un conseguente aumento del senso di competenza nei genitori.
Ora che siamo giunti al termine di questa veloce carrellata di informazioni, vi ho convinti a partecipare al prossimo gruppo in partenza? Uno lo abbiamo già accompagnato al termine e il loro feedback è stato super incoraggiante! Aspettiamo anche voi!
Dott.ssa Chiara Zaghini
Psicologa dell’Età Evolutiva
BIBLIOGRAFIA:
- “Parent Training per l’ADHD” (Erickson)
- “Bambini disattenti e iperattivi: Parent Training” (Erickson)