Il ruolo delle funzioni esecutive: l’attenzione
Il ruolo delle funzioni esecutive: l’attenzione
In uno dei precedenti articoli abbiamo affrontato assieme il tema delle funzioni esecutive, dei processi mentali e psicologici che ognuno di noi mette in atto quotidianamente e che giocano un ruolo cruciale nell’intero arco di vita di ciascun individuo, influenzando le nostre scelte e permettendoci di raggiungere piccoli e grandi obiettivi.
Negli articoli che seguiranno, andremo ad approfondire nel dettaglio ognuna di esse dapprima con alcune indicazioni teoriche e in seguito con alcuni spunti di applicazione sulla base del nostro lavoro in seduta con bambini e ragazzi.
Partiamo dall’attenzione! Essa può essere definita come l’insieme di processi neuropsicologici che consentono di selezionare alcuni aspetti rilevanti dell’ambiente esterno, e contemporaneamente, di inibire gli stimoli distraenti. Si tratta quindi di un’importante operazione di filtro al fine di captare i segnali in arrivo.
Provate a chiedervi cosa accadrebbe se, nella nostra quotidianità, questa operazione così immediata ma articolata non ci fosse: il nostro cervello verrebbe bombardato da una moltitudine di stimoli e informazioni di natura visiva, olfattiva, tattile e acustica, in arrivo dall’ambiente che ci circonda, senza avere la possibilità di selezionare ciò che è maggiormente rilevante in quel preciso istante avendo come risultato un sovraccarico cognitivo che impedisce lo svolgimento anche dalla più banale attività.
Funzione chiave dell’attenzione è infatti quella di evitare interferenze tra stimoli compresenti in modo tale che le azioni siano coordinate e finalizzate all’obiettivo preposto.
Ora, immaginate di essere in un centro commerciale o ad una festa affollata e rumorosa, in compagnia di un vostro amico; per quanto gli stimoli e i rumori siano tanti sarete ugualmente in grado di distinguere la voce del vostro interlocutore. Questo è ciò che da Cherry, psicologo sociale degli anni ’50, ha chiamato effetto “cocktail party”, e che ci viene utile per spiegare in modo semplice ed intuitivo il funzionamento dell’attenzione selettiva.
Oltre all’attenzione selettiva vi sono però altre sotto-componenti dell’attenzione quali l’attenzione divisa e l’attenzione sostenuta. L’attenzione divisa è la capacità di prestare attenzione a più stimoli simultaneamente; l’attenzione sostenuta è invece la capacità di prestare e mantenere attenzione per un tempo dilatato.
Tutti questi aspetti sono cruciali non solo per lo svolgimento delle comuni azioni quotidiane che riguardano tutti noi, ma anche, e soprattutto, per i bambini e ragazzi ai quali, nel loro percorso scolastico viene spesso richiesto di prestare attenzione e selezionare più informazioni per periodi prolungati.
Ecco perché spessissimo, nel nostro lavoro di clinici, proponiamo ai nostri bimbi e ragazzi dei percorsi mirati al potenziamento delle abilità attentive.
Tra le varie attività che proponiamo per allenare l’attenzione vi sono:
- Attività di barrage, utili per potenziare l’attenzione selettiva; esse consistono nel presentare ai bambini una scheda ricca di stimoli chiedendo loro di direzionare l’attenzione su uno stimolo target. Gli stimoli proposti possono essere colori, figure, numeri, immagini e possono essere presentati in maniera ordinata e sequenziale o casuale;
- Attività di doppio compito (dual task) utili per potenziare l’attenzione divisa e che consistono nel richiedere ai bambini di svolgere due compiti differenti in maniera simultanea; ad esempio, tra le attività di doppio compito che propongo ai bambini e che li diverte molto vi è quella di nominare una serie di immagini presentate e in contemporanea contare il numero di animali osservati; ovviamente le richieste possono essere variate utilizzando altre categorie (colori, frutti, oggetti) così come possono essere variate le richieste di compito proponendo ad esempio di eseguire movimenti con le mani o sequenze grosso-motorie.
- Attività in movimento, lavorando sui processi attentivi attraverso l’utilizzo del corpo
- Utilizzo di software specifici che ci permettono di lavorare sull’attenzione attraverso il canale digitale, molto più accattivante e stimolante per il bambino.
Oltre alle attività su scheda, non mancano i giochi da tavolo che voi stessi potrete usare in famiglia; Per scoprire quali sono i giochi che utilizziamo in seduta per lavorare sull’attenzione, vi invito a seguire sui nostri social la rubrica “AllenaMente” attraverso la quale vi accompagneremo nel fantastico mondo del gioco in scatola.
Dott.ssa Levorato Benedetta
Psicologa dell’età evolutiva
Bibliografia:
- Cherry E.C. (1953), Some experiments on the recognition of speech with one and two ears, “J AcoustSoc Am” vol 25, pp. 975-979
- Posner M. e Peterson S.E. (1990), The attentional system of the human brain, “Annu Rev Neurosci”, vol. 13, pp. 25-42.
- Vallar G. e Papagno C. (2007), Manuale di Neuropsicologia, Bologna, il Mulino, pp. 223-237.
- Marotta L. e Varvara P. (2013), Funzioni esecutive nei DSA – Disturbo di Lettura: Valutazione e Intervento, Trento, Edizioni Erickson, pp. 38-48 e 115-123.