Il ruolo delle funzioni esecutive: l’inibizione
Il ruolo delle funzioni esecutive: l’inibizione
Eccoci oggi ad approfondire un’altra delle funzioni esecutive, l’inibizione: una componente dell’intelligenza che permette di sospendere le azioni e le decisioni per un tempo sufficiente a eseguire analisi cognitive più sofisticate e complesse, consentendo quindi un migliore adattamento ai cambiamenti ambientali.
In altre parole, l’inibizione o controllo inibitorio consiste nella capacità degli esseri umani di inibire o controllare le risposte impulsive (o automatiche), mettendo a freno i comportamenti e generare risposte mediate dall’attenzione e dal ragionamento al fine che esse siano più adeguate al contesto e alla situazione.
Questa capacità è connessa alle strutture cerebrali frontali che sono le ultime a maturare durante il nostro sviluppo e per tale ragione i bambini più piccoli presentano maggiori difficoltà a controllare il proprio comportamento e nella gestione dell’imprevisto.
Provate a pensare a tutte le volte che siete stati punti da una zanzare: nonostante il tremendo prurito e nonostante la voglia irrefrenabile di grattarsi, il più delle volte, si è in grado di resistere evitando quindi che quella semplice puntura diventi una ferita. Ecco, in questo caso dobbiamo ringraziare il nostro controllo inibitorio. Ma l’inibizione non centra solo con le punture di insetto, e come tutte le altre funzioni esecutive è parte dei nostri meccanismi cognitivi quotidiani: è sempre grazie all’inibizione se possiamo limitarci nell’esprimere qualcosa che pensiamo ma che é meglio non dire, o riuscire a rimanere seduti sulla sedia mentre siamo in classe, mentre stiamo studiando o siamo al lavoro nonostante il desiderio che abbiamo di alzarsi e molti altri potrebbero essere gli esempi da fare.
Le difficoltà a livello di controllo inibitorio su cui spesso lavoriamo con i bambini e i ragazzi in seduta sono categorizzabili in 3 livelli:
- Livello motorio tipico del bambino che in classe non può evitare di alzarsi tutto il tempo perché è stanco di stare seduto.
- Livello Attenzionale tipico del bambino che è facilmente distraibile e che ad esempio mentre sta svolgendo i compiti si distrae perché ha sentito un clacson fuori dalla finestra o perché vede un cimice gironzolare per la stanza
- Livello Comportamentale tipico del guidatore che suona il clacson infuriato e in maniera impulsiva quando il semaforo diventava verde e il conducente di fronte non parte nell’immediato.
In che modo potenziare questa funzione così importante?
Anche in questo caso, come per memoria e attenzione possiamo proporre diversi giochi e o attività volti ad un sempre maggior potenziamento della capacità di inibizione.
Tra i compiti maggiormente utilizzati per il potenziamento di questa capacità vi sono quelli basati sul paradigma dello Stroop che consistono in esercizi che promuovono l’abilità di selezionare alcune caratteristiche degli stimoli presentati allenando la capacità di inibire l’informazione che istintivamente attira la nostra attenzione e di selezionare aspetti diversi dello stesso stimolo.
Ad esempio propongo una lista di colori chiedendo di non leggere la parola ma di dire il colore con cui è scritta la parola come proposto nell’immagine qui accanto.
Un esercizio per sviluppare l’inibizione in un compito verbale si possono utilizzare anche dei metodi che aiutano i bambini ad esercitarsi nel bloccare una risposta spontanea in favore di un’alternativa.
Un esempio di questo compito è il “Completamento alternativo di frasi” in cui presento al bambino una serie di frasi incomplete chiedendo di inibire la risposta automatica e completare le frasi con termini non semanticamente collegati (In autunno dagli alberi cadono ….. i biscotti).
Per rinforzare l’aspetto di inibizione motoria possono invece essere proposti dei giochi in cui vengono proposte una serie di parole che il bambino deve ascoltare chiedendo di reagire a specifici stimoli target (es. batti le mani sul tavolo quando senti nominare un animale); utili per sviluppare il controllo inibitorio sono anche i giochi in cui vengono forniti in contemporanea comandi verbali e gestuali per cui viene chiesto al bambino di toccare le parti del corpo ascoltate, con l’operatore che nel mentre indica parti del corpo differenti.
Dott.ssa Benedetta Levorato
Psicologa dell’età evolutiva
Bibliografia:
- Marotta L. e Varvara P. (2013), Funzioni esecutive nei DSA – Disturbo di Lettura: Valutazione e Intervento, Trento, Edizioni Erickson, pp. 98-107 e 143-150.
- Marzocchi G.M., Portolan S. e Usilla A. (2006), Autoregolare l’attenzione, Trento, Erickson.