Cosa sono gli strumenti compensativi? E le misure dispensative?

Cosa sono gli strumenti compensativi? E le misure dispensative?: facilitatori o mezzi del tutto inclusivi?

Qualche giorno fa abbiamo mosso i primi passi nel mondo dei DSA (Dsa) scoprendo di cosa si tratta e le loro principali caratteristiche

E’ giunto quindi il momento di conoscere quelli che sono gli strumenti compensativi e le misure dispensative che gli studenti con diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, possono utilizzare essere grazie alla legge 170 del 8 ottobre 2010, Nuove norme in maniera di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico.

Questa legge all’articolo 5 definisce le “Misure didattiche di supporto” offrendo il diritto a coloro che hanno diagnosi di DSA, di poter utilizzare gli appositi provvedimenti compensativi e dispensativi di flessibilità didattici nel corso degli anni di studio.

Avete capito quindi cosa sono? 

Provo a spiegarvelo partendo prima da un piccolo gioco!!!

  • Porti gli occhiali? Se si prova a toglierli e guardati attorno.. cosa vedi?
  • Se gli occhiali non li hai prova a scrivere con la mano opposta a quella che usi abitualmente.. come va?

Fatto? Cosa hai provato???

Io una certa frustrazione. Senza occhiali non vedo da lontano e scrivere con la mano sinistra mi è quasi impossibile… quindi? Partendo da questi due piccoli esempi provo ora a spiegarti, in modo semplice e chiaro, cosa sono questi strumenti di cui spesso si sente parlare. 

Gli strumenti compensativi

Partiamo dal primo esempio: gli occhiali, strumenti che, per chi come me non vede al meglio, è tenuto a portare. Questi corrispondono ad un vero e proprio strumento compensativo. Essi, infatti, vanno a compensare una mia fragilità e mi permettono di raggiungere obiettivi eguali a chi gli occhiali non li ha. Possiamo quindi affermare che gli strumenti compensativi sono mezzi che, all’interno dell’ambiente scolastico, permettono un apprendimento efficiente da parte dell’alunno favorendo in lui la “diminuzione” delle difficoltà e delle fragilità in determinate attività o compiti.

 

Ogni strumento è personalizzato alle potenzialità e fragilità dello studente e non rappresentano in alcun modo una facilitazione. Essi consentono pari opportunità di apprendimento tra compagni.

Le misure dispensative

Il secondo esempio che ti ho fatto prima riguarda la scrittura con la mano opposta a quella abituale. Facile no? Ecco, le misure dispensative corrispondono a interventi che dispensano l’alunno da determinate attività o compiti che risultano essere complessi per lui e che non favoriscono in alcun modo l’apprendimento. 

Vediamone insieme alcuni esempi. 

Ecco alcuni strumenti compensativi:

  • Utilizzo della calcolatrice;
  • Utilizzo di mappe o schemi personalizzati;
  • Uso di un quaderno “speciale” con righi colorati;
  • Carattere con un font particolare o con una grandezza maggiore;
  • Uso della sintesi vocale.. e tantissimi altri.

Tra le misure dispensative troviamo:

  • evitare l’uso del corsivo o dello stampato minuscolo o la scrittura della lingua o delle lingue straniere
  • maggior tempo nelle prove di verifica;
  • dispensa dalla lettura ad alta voce o solo se concordata con l’alunno.
  • non richiedere la copia dalla lavagna o scrivere a mano sotto dettatura;
  • sostenere solo interrogazioni programmate, in forma orale o, in taluni casi, le verifiche in formato digitale.

È chiaro dunque come strumenti compensativi e dispensativi, se utilizzati in maniera personalizzata, diventano fondamentali per accompagnare i ragazzi nel loro percorso di autonomia. Per tale ragione ricordiamo che l’uso di tali strumenti è fondamentale anche a casa durante i pomeriggi di studio al fine di rendere il momento dei compiti efficace e strategico ma soprattutto di far sentire lo studente compreso, valorizzato e sostenuto permettendogli di raggiungere un buon livello di autostima e autoefficacia personale.

Spero che questo articolo ti abbia chiarito le idee sull’argomento, se invece hai ancora domande, contattami presso lo Studio Progetto Vita, sarò felice di aiutarti! Ti auguro un buon proseguimento e ti aspetto al prossimo articolo.

Dott.ssa Giorgia Ghiraldini

Educatrice socio-pedagogica