I BAMBINI SONO SEMPRE E SOLO ARRABBIATI? DIAMO IL GIUSTO NOME ALLE COSE!
I BAMBINI SONO SEMPRE E SOLO ARRABBIATI? DIAMO IL GIUSTO NOME ALLE COSE!
Vi sembra che i vostri bimbi facciano fatica a controllare la rabbia? Notate in loro degli scatti di ira un pochino troppo esagerati per la situazione?
Se queste reazioni persistono anche durante gli anni della scuola primaria, il rischio è che i vostri figli possano incappare in difficoltà relazionali con i compagni di classe o con gli amichetti. Ecco che imparare alcuni trucchetti su come gestire la rabbia può essere un valido aiuto per voi genitori!
Innanzitutto, dovete “interrogarli” sui segnali fisici che sono indice di rabbia, magari disegnando una sagoma di un corpo umano in cui poter segnare le zone in cui “sentono” di essere arrabbiati o nervosi. Ad esempio, ad alcuni batte forte il cuore, altri sudano e provano molto caldo, c’è chi avverte le gambe tremare, chi vorrebbe stringere i pugni e chi vorrebbe urlare.
In un secondo momento, aiutateli ad individuare a quale livello di intensità si colloca questa rabbia, immaginando un termometro che va da 0 a 10, dove i livelli da 1 a 3 indicano un lieve fastidio/irritazione, mentre superando il livello 8 si arriva ad uno stato di intensissimo furore, che culmina nel punto di esplosione. È proprio qui che entra il campo il vocabolario emotivo di cui abbiamo parlato nell’articolo introduttivo.
Lo strumento che voglio presentarvi per aiutare i vostri bambini a gestire al meglio le esplosioni di collera è la tecnica della tartaruga. È molto semplice da realizzare: basta prendere un cartoncino, dei pennarelli e un fermacampione. Questa procedura insegna come autocontrollarsi di fronte ad una situazione che innesca uno stato di agitazione, nervosismo o rabbia. L’animaletto guida i bambini nelle 4 fasi:
- Riconoscere che si sta provando rabbia, di qualsiasi intensità si tratti, prestando attenzione ai segnali fisici;
- Fermarsi, dicendosi nella propria mente “STOP!”;
- Far finta di ritirarsi dentro il guscio, proprio come fa la tartaruga, e fare 3 respiri profondi oppure contare fino a 10 in modo da calmarsi, magari pensando anche a qualcosa di piacevole;
- Uscire dal proprio guscio e pensare alla soluzione più adatta per risolvere il problema, escogitando un’alternativa creativa.
Dott.ssa Zaghini Chiara
Dottoressa in Psicologia dello Sviluppo
Bibliografia:
- Di Pietro Mario (2014). “L’ABC delle mie emozioni”. Trento, Erickson.