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Brutta scrittura? Ecco quali possono essere le cause e cosa si può fare

Brutta scrittura? Ecco quali possono essere le cause e cosa si può fare

Ogni tanto è possibile vedere che nei quaderni dei bambini la scrittura può non essere bella o facilmente leggibile. Questo può essere semplice disinteresse oppure un sintomo di disgrafia. La disgrafia è nota come un disturbo specifico della scrittura nella riproduzione di segni alfabetici e numerici. 

Come si manifesta? Uno dei segnali più lampanti è, come già citato, è il fatto che la scrittura risulta graficamente brutta e poco leggibile, non si distinguono bene le lettere oppure si confondono. 

Altri segnali più specifici sono: 

  • Impugnatura scorretta dello strumento grafico, quale penna, matita o pennarello
  • Tratto molto marcato, con possibili solchi sul foglio
  • Non viene rispettato il margine sinistro del foglio
  • Non viene rispettata la riga di scrittura
  • Il bambino lamenta che dopo un po’ la mano fa male

J.De Ajuraguerrà ha identificato diverse tipologie di disgrafia in base alla presenza di alcuni segni grafici e di difficoltà motorie o stati emotivi: 

  • Disgrafia dei Rigidi: la scrittura appare tesa, il tracciato presenta molti angoli e alcune lettere vengono ritoccate. La postura è generalmente contratta, il tratto marcato e il bambino manifesta dolori alla mano.  
  • Disgrafia dei Molli: il tracciato è poco curato, non viene rispettato il rigo e la costanza di dimensione dei grafemi; il bambino fatica a gestire la propria postura e lo strumento grafico.
  • Disgrafia degli Impulsivi: la scrittura si presenta poco fluida e a scatti, con difficoltà di gestione e strutturazione dello spazio.
  • Disgrafia dei Maldestri: la scrittura è goffa, con dimensioni irregolari delle lettere, vengono considerate maldestre tutte le disgrafie rigide, molli ed impulsive.
  • Disgrafia dei Lenti: la scrittura è lenta, statica, e molto curata, a volte si osservano tremolii e incertezze nel movimento. In generale la scrittura causa molto affaticamento. 

In generale i bambini disgrafici presentano lacune marcate in alcune aree come quella grafo-motoria, visuo-spaziale, di coordinazione e di memoria di lavoro. 

Ci sono alcuni accorgimenti che possono essere utilizzati sia a casa che a scuola e che possono aiutare i bambini ad acquisire meglio la scrittura e soprattutto a fare meno fatica. 

A seconda dei casi possono essere introdotti particolari tipi di matite con fusto triangolare e prese per l’impugnatura, oppure quaderni che evidenziano i margini e la riga. Per altri consigli specifici si può fare riferimento a uno specialista. 

Buona scrittura!!

Bibliografia: 

  • Disgrafia e difficoltà grafo-motorie, Pratelli M., 2022, Erickson
  • Test BHK Scala sintetica per la valutazione della scrittura in età evolutiva, Di Brina C., Rossini G., 2021, Erickson
L’identità nella coppia

L’identità nella coppia

La ricerca di relazioni e nel caso specifico del rapporto di coppia è legata a bisogni di base dell’individuo. Siamo infatti in quanto esseri umani motivati a cercare vicinanza con un altro individuo che per noi rivesta un ruolo significativo a livello emotivo, in termini di affetto e supporto. 

La coppia in particolare è un sistema complesso, che include i partner e il loro bagaglio di vissuti, aspettative e modi di vedere il mondo; queste esperienze entrano anch’esse a fare parte a pieno titolo della relazione. È proprio poi nell’incontro tra questi due mondi che avviene la nascita della coppia e la sua storia successiva. 

Il vissuto relazionale e quello individuale, che entrambi hanno luogo anche nella coppia, rivelano alcune sovrapposizioni reciproche. La coppia rappresenta infatti anche un luogo dove ritrovare la nostra identità personale e magari riscoprire vissuti che ci hanno caratterizzato in fasi precedenti della nostra vita. 

Come dire… nella relazione in qualche modo ritroviamo noi stessi; un esempio su tutti è il feedback che l’altro ci rimanda per quanto riguarda il nostro modo di essere, inclusi pregi e difetti. Di conseguenza, a seconda di come saranno i feedback che il partner ci restituisce rispetto al nostro modo di essere, svilupperemo o comunque arricchiremo di componenti l’idea che abbiamo riguardo a come siamo e a come ci rapportiamo con gli altri. Sembrerà inutile sottolinearlo, ma ovviamente questi stessi feedback andranno a influire sulla qualità della relazione di coppia, anche in termini di grado di amore, ammirazione e desiderio percepito da parte dell’altro nei nostri confronti. Ad esempio, qualora dovesse succedere che non ci sentiamo compresi o riconosciuti per quanto riguarda aspetti della nostra persona in quanto non ce li sentiamo riconosciuti dal partner, questo potrà andare a ledere la componente di intimità e fiducia che nutriamo verso di lui.

La relazione di coppia quindi funge anche da strumento di approfondimento della conoscenza di Sé e da ulteriore luogo di sperimentazione del nostro senso di efficacia e di rafforzamento dell’autostima. 

Ovviamente il rapporto è dotato di una sua reciprocità, per cui all’interno di questo processo subentrano le nostre aspettative sugli altri, che abbiamo in gran parte appreso nel corso della nostra esperienza individuale e relazionale. Quindi, come dire, non è detto che le nostre sensazioni siano sempre oggettive, bensì possono rivelarsi anche influenzate dalla nostra percezione e dai nostri schemi appresi.

Un percorso di terapia può aiutare a rivedere insieme l’evoluzione che hanno avuto questi e altri processi per individuare eventuali aspetti di “blocco” nei quali i partner possono aver perso di vista involontariamente il focus sulla propria identità o l’attenzione nei confronti di quella dell’altro e, infine, riprendere il proprio percorso di crescita insieme, ricucendo eventuali elementi di rottura verificatisi nel corso del tempo.

Dott.ssa Diana Mabilia

Bibliografia

  • Ahmad, S., Fergus, K., Shatokhina, K., & Gardner, S. (2017). The closer ‘We’are, the stronger ‘I’am: the impact of couple identity on cancer coping self-efficacy. Journal of Behavioral Medicine, 40, 403-413. 
  • Macchioni, E. (2019). Famiglie della generazione sandwich: identità di coppia e reti di sostegno. Famiglie della generazione sandwich: identità di coppia e reti di sostegno, 161-192.
  • Parise, M. (2013). Molto più di due. Costruzione dell’identità di coppia e relazioni familiari. Vita e pensiero.